C.G. Jung sosteneva che le immagini costituiscono il linguaggio del profondo: certe immagini evocano simboli ed archetipi universali, che a loro volta si riempiono di informazioni sensoriali ed esperienze. Nel libro “L'uomo e i suoi simboli” C.G. Jung afferma: “teoricamente dovrebbe essere addirittura possibile far sgusciare fuori dall'inconscio collettivo non solo la psicologia di un verme, ma anche quella della cellula isolata”.
Addirittura, secondo J. Hillman ogni immagine è archetipica: non c’è più differenza tra immagini archetipiche ed altre immagini. Le immagini corrispondono a sensazioni, emozioni, sentimenti… e quindi possono agire attivamente sullo stato di benessere o malessere. J. Hillman afferma “Non è l'uomo che va curato ma le immagini del suo ricordo perché il modo in cui ci raccontiamo e immaginiamo la nostra storia influenza il corso della nostra vita”.
Le immagini interiori sono dunque veicoli di informazioni “sottili” capaci di attivare potenti energie e fenomeni biochimici. Ma queste informazioni “sottili” come sono descrivibili dalla Fisica Quantistica?
Estendendo la Teoria Quantistica dei Campi al dominio biologico (tema di ricerca di cui mi occupo da due decenni), le immagini interiori rappresentano espressione integrata di una molteplicità di campi quantistici presenti nell'organismo vivente, secondo strutture biologiche ordinate che si estendono dal livello sub-atomico a quello macroscopico. Le immagini interiori sono condensazioni di bosoni.
Possiamo dunque davvero costruire un ponte tra Teoria Quantistica dei Campi e Psicologia Analitica? Il sogno di Jung e Pauli ai giorni nostri?
Andiamo per passi. Vediamo intanto cosa sono i bosoni.
Secondo il Modello Standard della Fisica Quantistica, ogni particella e forza in Natura è riconducibile a pochi costituenti fondamentali. Tali costituenti sono: i fermioni (che costituiscono la materia, divisi in leptoni e quark) ed i bosoni (che mediano le quattro forze fondamentali: elettromagnetica, nucleare debole, nucleare forte e gravitazionale). Gli elettroni, ad esempio, sono dei leptoni. Il nucleo atomico contiene protoni e neutroni, che sono composti a loro volta da tre quark.
Le interazioni avvengono tramite lo scambio di particelle mediatrici chiamate bosoni di Gauge: ad esempio, il fotone è mediatore dell'interazione elettromagnetica. Il bosone di Higgs, inoltre, è un tipo di bosone elementare, massivo e scalare associato al campo di Higgs, che svolge un ruolo fondamentale nel Modello standard conferendo la massa alle particelle elementari.

La Teoria Quantistica dei Campi dimostra empiricamente l’esistenza anche di un altro tipo di bosone: il bosone di Nambu Goldstone. Ed è su questo che concentreremo la nostra attenzione per costruire un ponte nuovo tra Teoria Quantistica dei Campi e la Psicologia Analitica.
I bosoni di Nambu Goldstone sono modi vibrazionali o particelle quantistiche – senza massa! – capaci di portare solo informazione che ordina la materia, conferendole organizzazione e simmetria.
Pensiamo ad esempio alla formazione di un cristallo: i bosoni di Nambu-Goldstone - associati alle sue rotture di simmetria - sono chiamati fononi. In altre parole, i fononi sono quanti di onde elastiche (senza massa) attraverso la quale gli atomi del reticolo cristallino "comunicano non-localmente", cioè scambiano informazioni di ordinamento ed organizzazione. Non è solo speculazione teorica: i fononi (ed altri tipi di bosoni di NG) sono rivelabili sperimentalmente con tecniche di multi-spectral imaging e scattering.
Cos'è una rottura di simmetria?
L’evoluzione dinamica di ogni sistema fisico nel tempo è caratterizzata da diversi livelli di simmetria ed ordine. Una goccia d’acqua ci appare omogenea nella sua struttura: si dice quindi che manifesta un alto grado di simmetria (di traslazione). Un fiocco di neve, al contrario, esprime un livello di simmetria più basso (solo secondo degli assi) ed appare più ordinato dell’acqua.
Una rottura di simmetria determina un aumento di ordine. La formazione di un fiocco di neve esprime un esempio di rottura di simmetria nelle direzioni assiali dello spazio. Questo fenomeno, secondo Teoria Quantistica dei Campi, è accompagnato dall'emergere di bosoni di Nambu Goldsone, l’informazione che appunti ordina la materia del fiocco di neve secondo uno schema simmetrico di più basso livello.
Questi fenomeni di rottura di simmetria (che portano all'emergere di immagini interiori fatte di bosoni) si verificano continuamente nei liquidi, nelle cellule del nostro organismo... e forse più in profondità nelle vibrazioni del DNA e del mRNA.
Su queste basi concettuali della Teoria Quantistica dei Campi, Ricciardi e Umezawa, nel 1967, formularono il cosiddetto modello quantistico del cervello. Il modello sostiene che gli stimoli esterni (o interni) determinano delle rotture di simmetria nei modi vibrazionali dei dipoli elettrici (della matrice acquosa e delle altre bio-molecole) nel cervello e nel sistema nervoso. Le immagini che emergono costituiscono un nuovo ordinamento nella mente, che appunto è espressione della presenza di bosoni di Nambu Goldstone, che conferiscono un nuovo ordine alla materia.
Nella seconda parte del post entreremo nel dettaglio di come le immagini interiori corrispondano a condensazioni di bosoni di Nambu Goldstone.
Ing. Antonio Manzalini, Ph.D
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I Russi stanno indagando su sistemi per trasferire informazione tramite le onde gravitazionali vedi:
https://www.universetoday.com/140305/it-could-be-possible-to-transfer-data-through-gravitational-waves/